Una riflessione divisa in due giornate di studio sul rapporto tra Claude Debussy e la tradizione musicale afroamericana
Il primo giorno si getterà luce sull’influenza che la musica nera ha avuto sul compositore francese. Per la prima volta verranno individuate le precise fonti che hanno ispirato alcuni capolavori pianistici di Debussy.
Il secondo giorno si porrà l’accento sull’altra faccia della medaglia: ossia il debito che la letteratura musicale afroamericana, dal ragtime del tardo Ottocento al jazz contemporaneo, ha nei confronti di Debussy (e più estesamente l’impressionismo).
Documenti originali, rari filmati del primo Novecento, spartiti e ascolti per rintracciare un aspetto della movimentata liaison tra la tradizione classica e la musica afroamericana.
In tale contesto saranno pertinenti nonché stimolanti le riflessioni del compositore e trombonista Giancarlo Schiaffini, musicista che ha frequentato da protagonista sia il mondo classico (e più precisamente le avanguardie del secondo Novecento) sia quello jazz.
Nell’occasione verrà presentato il suo libro “E non chiamatelo jazz” (Auditorium Edizioni).
La masterclass benché principalmente rivolta al dipartimento classico e jazz del conservatorio è nondimeno adatta ad un pubblico di non specialisti.