Rivista Music@ n. 29 anno 2012

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Dov'è finita Violetta? L'opera italiana si fa all'estero
29
Luglio - Agosto
2012
Allegati
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Editoriale

Ho appreso della manifestazione spontanea dei musicisti delle fondazioni liriche e sinfoniche italiane, in difesa della cultura e della musica come patrimonio dell'Umanità, fissata per il prossimo 28 maggio. Do la mia personale adesione all'iniziativa e alle sue motivazioni e mi rivolgo con questo appello al Signor Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Prof. Lorenzo Ornaghi.
Mi risulta, Signor Ministro, che dal 1° gennaio sia stato fatto divieto ai musicisti delle Fondazioni liriche e sinfoniche di poter svolgere attività autonoma. Trovo inconcepibile e innaturale, dal mio punto di vista, che possa essere vietata a un musicista la libera espressione artistica.
Non trovo una logica in questo divieto, attuato per effetto di legge solo in Italia; un divieto che non esiste in nessun paese democratico, né in Europa né nel resto del mondo. Il fatto poi che il divieto riguardi solo i musicisti delle Fondazioni liriche e sinfoniche, mentre coloro che insegnano nei Conservatori o che fanno parte di altre Istituzioni musicali continuino a fare legittimamente attività artistiche autonome, è assolutamente incomprensibile. Mi auguro che si trovi un'urgente soluzione a questa mortificante situazione.
Approfitto di questo appello, Signor Ministro, per sottoporre alla Sua sensibilità un'altra questione delicata: quella del rinnovo del contratto di lavoro per i lavoratori delle Fondazioni liriche e sinfoniche, scaduto ormai nel 2003.
Attendiamo pertanto da quasi dieci anni che esso venga rinnovato come prevedrebbe, oltre che la normativa, anche il buon senso. Immagino, dopo tanti anni, che il vecchio contratto possa non essere più in linea con i tempi e, visto che le parti interessate stanno lavorando per il suo rinnovo, La prego, Signor Ministro, di far sì che si possa dotare la musica di un contratto moderno, che guardi ai migliori modelli europei, che possa ridare entusiasmo al settore e dotare le Fondazioni di utili strumenti per meglio poter competere con le altre grandi Istituzioni musicali mondiali. Nel porgerLe i miei più sentiti e cordiali saluti, mi permetto di mettere a Sua disposizione la mia esperienza musicale e la mia conoscenza dei teatri internazionali.

Antonio Pappano
Claudio Abbado
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