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Il Conservatorio fra i protagonisti di Estate al MAXXI L'Aquila

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Il Conservatorio “A. Casella” fra i protagonisti del programma estivo del MAXXI L’Aquila. Sono tre gli appuntamenti, frutto della collaborazione con il Museo, in occasione dei quali allievi compositori, musicisti e interpreti, alla fine del proprio percorso di formazione, con la supervisione dei propri docenti dei Dipartimenti di Musica elettronica e Jazz, offriranno al pubblico la possibilità di sperimentare alcune delle modalità di ascolto che, dalla seconda metà del Novecento, caratterizzano la fruizione di opere musicali elettroacustiche, attraverso composizioni originali degli allievi (03.07) e opere di maestri come Karlheinz Stockhausen e Vinko Globokar (01.08). Completa la proposta musicale una serata dedicata al progetto Sound Thinkin’ che coinvolge attivamente gli studenti nella promozione e valorizzazione della pratica improvvisativa in ambito musicale.
Tutti gli appuntamenti si terranno nella Corte si Palazzo Ardinghelli, sede del MAXXI L'Aquila, alle 19 con ingresso gratuito finona esaurimento posti.

Scopri il programma completo.

Seguono gli appuntamenti che vedono impegnato il Conservatorio.

 

3 luglio 2025
Segnali di Ritorno.
Dialoghi tra strumenti, spazi e percezione

Pierpaolo Barbiero Satellite per un esecutore e sistema di feedback
Pietro Barale, Trilocale brano per supporto digitale
Federico Mari Fiamma, RID #001 Esplorazione di un equilibrio instabile per chitarra, tuba ed elettronica

dettagli evento su maxxilaquila.art

Il feedback è un fenomeno tanto semplice quanto sorprendente: si verifica quando un segnale sonoro prodotto da un sistema viene reintrodotto nello stesso sistema, creando un ciclo potenzialmente infinito. Nel mondo della musica elettroacustica, da fenomeno acustico spesso imprevedibile il feedback è diventato un vero e proprio linguaggio, uno spazio di possibilità, un elemento creativo: un suono che si reinventa di continuo e che apre mondi nuovi all’ascolto e alla sperimentazione tra musicista e strumento tecnologico, tra ambiente e ascoltatore.

Nella conformance Segnali di Ritorno, il feedback non è solo materia acustica, ma anche metafora: di dialogo tra macchina e compositore, tra esecutore e pubblico, tra persone e ambiente, tra passato e presente. Ognuno dei lavori musicali presentati è il risultato di un processo circolare, dove l'ascolto attivo e la risposta trasformano l'atto musicale in qualcosa di dinamico, aperto e in continua evoluzione.

Le opere di giovani compositori studenti del Dipartimento di Musica Elettronica del Conservatorio Casella raccolgono questa eredità sperimentale e la rinnovano: usano il feedback come strumento espressivo, ma anche come concetto estetico. Alcuni lavori incorporano circuiti di retroazione, elettronica in tempo reale o interazioni “imprevedibili” tra strumenti acustici ed elaborazione elettroacustica. Altre riflettono sul feedback inteso come riflessione critica e reinterpretazione: come si risponde a un suono? Cosa accade quando il suono risponde a se stesso?

La conformance, in questo contesto, si fa laboratorio e palcoscenico di possibilità. Ogni pezzo eseguito è un evento irripetibile, un nodo in una rete di scambi sonori e intellettuali. Il pubblico, a sua volta, diventa parte del circuito: ciò che ascolta influenza il modo in cui ascolta, generando nuove traiettorie di senso.

Il feedback, dunque, se gestito con competenza tecnica e sensibilità artistica, non è rumore di disturbo, ma impulso creativo e sorgente autonoma di suono e significato. È l’imprevisto che diventa intenzione, la voce della musica che si ripete, si trasforma e ci interroga sul nostro modo di ascoltare e di immaginare il suono.

Condurranno la conformance Pietro Barale, Pierpaolo Barbiero e Federico Mari Fiamma studenti dei corsi di Musica Elettronica del Conservatorio Casella.

Trilocale è il brano acusmatico di Pietro Barale che mette in relazione le risonanze caratteristiche di tre stanze diverse. L’idea nasce da un montaggio di materiali sonori ottenuti tramite il processo di “I am sitting in a room” di Alvin Lucier.

Pierpaolo Barbiero presenta il suo Satellite per un esecutore e sistema di feedback: l'esecutore eccita le risonanze dell’ambiente circostante e trasforma le qualità timbriche risultanti muovendosi attorno al microfono, come fosse un satellite, deviando le riflessioni in gioco o creandone di nuove per generare toni armonici (larsen) o cluster di toni sottoposti a ulteriori trasformazioni legate al suo gesto.

Federico Mari Fiamma presenta la performance RID #001 Esplorazione di un equilibrio instabile: un sistema complesso, fatto di relazioni tra strumenti (una chitarra e una tuba), microfoni, altoparlanti e spazio in cui ogni gesto, ogni suono, ogni variazione d’aria può alterare l’equilibrio dell’insieme e con esso i suoni generati, un dialogo sospeso in cui le distanze tra suono e ascolto si assottigliano in un ambiente che si costruisce nel tempo e nello spazio condiviso.

 

18 luglio 2025
Sound Thinkin’
Il suono attraverso l’improvvisazione

Ensemble Sound Thinkin’
propone le performance
Sin miedo en la oscuridad
Vortex n°3
Wir gehen zu Fuß, trotzdem danke! Preferiamo andare a piedi!

dettagli evento su maxxilaquila.art

Sound Thinkin’ è un progetto nato dalla sinergia tra il Dipartimento di Musica Elettronica e il Dipartimento di Jazz del Conservatorio “A. Casella”, che coinvolge attivamente gli studenti nella promozione e valorizzazione della pratica improvvisativa in ambito musicale. Al centro dell’esperienza vi è il ruolo del musicista come improvvisatore, inteso non solo come esecutore, ma anche come creatore, capace di interagire in tempo reale con l’ambiente sonoro attraverso strumenti acustici, elettronici e informatici. Tra questi, particolare rilievo assume l’integrazione di strumenti algoritmici, anche di intelligenza artificiale, utilizzati come veri e propri partner co-creativi nel processo improvvisativo. Questa apertura al dialogo tra uomo e tecnologie apre prospettive espressive sempre nuove, spingendo a una riflessione attiva sul concetto stesso di interazione musicale. Sound Thinkin’ si propone così come laboratorio dinamico di ricerca e performance, in cui l’atto improvvisativo diventa spazio di confronto, esplorazione e innovazione.

La conformance nasce come spazio ibrido tra riflessione e azione sonora, tra analisi e sperimentazione performativa. Non è una conferenza né un concerto tradizionale: è un terreno condiviso dove l’atto del pensare e quello dell’ascoltare si contaminano, si influenzano, si trasformano a vicenda. In questo contesto, ogni performance si configura come un’esplorazione attiva, un laboratorio in tempo reale dove il suono è sia oggetto che soggetto del discorso.

I tre interventi proposti testimoniano diverse declinazioni dell’idea di interazione, ascolto e trasformazione collettiva del suono.

Sin miedo en la oscuridad si concentra sulla relazione oppositiva e imitativa tra i gesti sonori. Qui, l’improvvisazione si struttura come una dialettica viva: ogni gesto trova risposta non nell’uguaglianza, ma nella differenza, generando tensione, contrasto, dialogo. I parametri musicali (melodia, armonia, timbro, ritmo) diventano strumenti di conversazione creativa. È un’occasione di riflessione sull’importanza dell’alterità come motore dell’invenzione musicale: nel gioco tra somiglianza e divergenza, emerge una forma fluida e in costante mutamento.

Vortex n°3 propone invece un modello di improvvisazione collettiva senza gerarchie fisse. I musicisti si alternano nel ruolo di guida, creando una forma musicale centrifuga e centripeta al tempo stesso. Il vortice non è solo un’immagine visiva, ma una dinamica di movimento e scambio: ogni passaggio di leadership implica un delicato equilibrio di ascolto, accoglienza e direzione. Anche il pubblico, immerso in questo processo, viene chiamato a un ascolto consapevole e partecipativo, diventando parte integrante della struttura in movimento.

Wir gehen zu Fuß, trotzdem danke! Preferiamo andare a piedi! La performance è vissuta come un attraversamento sonoro di spazi urbani vissuti o immaginari: i suoni della città, la passeggiata nel parco, lo scroscio di una fontana pubblica. È un invito all’ascolto come atto di esplorazione e costruzione di senso: la città sonora non viene mostrata, ma suggerita, percorsa con lentezza e attenzione, immaginata. L’esperienza si fa immersiva, un viaggio che unisce realtà e immaginazione in un’unica trama acustica.

Insieme, queste performance delineano un arco tematico e poetico che riflette sul ruolo dell’improvvisazione come pratica sociale, estetica e percettiva. L’improvvisazione non è solo un mezzo espressivo, ma una forma di pensiero condiviso, un dispositivo che connette, ascolta, genera. In questo senso, la conformance si propone come spazio fertile per il confronto – non solo tecnico, ma umano, relazionale, creativo – che emerge ogni volta che il suono diventa occasione di incontro.

 

1 agosto 2025
Continuità e Mutamento. Musica Elettroacustica tra tradizione e sperimentazione

Karlheinz Stockhausen, Mikrophonie I (1964) per tam tam, due microfoni, due filtri e potenziometri
Karlheinz Stockhausen, Gesang der Jünglinge (1955-56)
Vinko Globokar, ?Corporel (1985) per percussionista solo

Pierpaolo Barbiero, Alfonso Maria Bentivoglio, Alessandro Gizzi, Lorenzo Scandale esecutori
Federico Mari Fiamma, Daniel Scorranese regia del suono
studenti del Corso di Laurea in Musica Elettronica del Conservatorio “A. Casella”.

dettagli evento su maxxilaquila.art

Si suole collocare l’origine della musica elettroacustica intorno alla metà del XX secolo, come espressione di un insieme di pratiche tecnologiche e artistiche sorte dall’esigenza di rinnovare il linguaggio musicale e alimentate da tensioni creative che, ancora nel XXI secolo, continuano a generare nuove forme espressive. Queste pratiche si proponevano di esplorare il suono nelle sue componenti fisiche più profonde, ampliando gli orizzonti dell’espressione musicale e includendo tra i materiali sonori anche elementi tradizionalmente considerati estranei alla musica, in un percorso sperimentale che non va inteso come un distacco dal passato, bensì come un modo per reinterpretarlo e aprire nuove prospettive. In questo incontro tra passato e futuro, la musica elettroacustica propone un ascolto fatto non soltanto dei suoni, ma anche delle memorie e delle narrazioni che essi custodiscono. Una commistione di linguaggi che, attraverso la sperimentazione, si rigenera costantemente e riesce ancora a stupire.

Nel corso della conformance saranno proposti momenti di illustrazione e ascolto volti a esemplificare alcune delle tensioni creative che hanno attraversato il panorama musicale del XX e XXI secolo. Parole e suoni metteranno in luce il dialogo tra tradizione musicale e innovazione tecnologica, attraverso opere significative di compositori quali Karlheinz Stockhausen e Vinko Globokar. Ciò che ereditiamo dal passato si configura come una materia viva, continuamente trasformata e rigenerata in un dialogo dinamico tra suoni acustici ed elettronici, tra gestualità strumentale e interazione con i media digitali. La sperimentazione, in questo senso, implica anche un ritorno alle origini con uno sguardo rinnovato, un ascolto più attento e la curiosità di cogliere ciò che può ancora essere rivelato. Un gesto che va oltre la dimensione tecnica o tecnologica, e che si configura come atto di memoria e di invenzione.

Tra i brani presentati, Mikrophonie I (1964) di Karlheinz Stockhausen rappresenta uno dei primi esempi di musica elettronica dal vivo, in cui il microfono viene usato come stetoscopio per esplorare le risonanze di un grande tam-tam. Attorno a questo strumento si sviluppa un vero e proprio rituale eseguito da quattro esecutori con microfoni e oggetti vari (battenti diversi, pezzi di polistirolo, contaminuti da cucina, oggetti vibranti, ecc.), mentre altri due musicisti trasformano il suono in tempo reale e lo diffondono nello spazio. Gli studenti del Corso di Laurea in Musica Elettronica del Conservatorio “A. Casella” di L’Aquila hanno lavorato con rigore sulla ricostruzione di questa prassi, dando nuova vita a un’opera che dimostra come l’esecutore elettronico assuma un ruolo creativo, capace di occuparsi delle condizioni tecniche e interpretative dell’esecuzione.
Ancora con Stockhausen proseguiremo nell’ascolto di Gesang der Jünglinge, opera acusmatica composta nel 1955-56, considerata uno dei vertici assoluti del repertorio elettroacustico. In questo “canto della gioventù” richiamato nel titolo, la voce di un giovane cantante si fonde con i suoni elettronici in un intreccio poetico e spirituale, evocando un passo dell’Antico Testamento che parla di fede e di salvezza. L’opera si distingue, inoltre, per l’innovativo impiego della spazializzazione del suono, elemento all’epoca pionieristico, qui pienamente al servizio di una concezione musicale e drammaturgica di profonda coerenza e significato.
La conformance si concluderà con ?Corporel di Vinko Globokar, composizione del 1985 in cui il corpo del performer diviene esso stesso strumento musicale. Attraverso una combinazione di gesti fisici e suoni prodotti direttamente mediante il proprio corpo, l’autore mette in discussione i confini della performance musicale tradizionale, dando vita a un’esperienza profondamente immersiva, che si sviluppa tra dimensione sonora, teatrale e visiva. L’opera esalta, al tempo stesso, la vulnerabilità e la potenza espressiva dell’essere umano, collocandosi in una zona di frontiera tra musica, gesto e corporeità.

Le opere proposte offrono al pubblico l’opportunità di esplorare paesaggi sonori sospesi tra la continuità della tradizione e la spinta dell’innovazione sperimentale. L’intento è quello di stimolare una riflessione sui legami profondi tra suono, corpo, spazio e tecnologia. Questo percorso artistico mira a superare i limiti della visione musicale convenzionale, invitando a un ascolto rinnovato della realtà, guidato dalla curiosità e da una sensibilità aperta al cambiamento.