Rivista Musica+ n. 39 anno 2015

MUSICA+ gennaio_marzo 2015 WEB_cop
Il concerto "classico": musica dal vivo o dal morto?
39
2015
Allegati
Musica+ n°39 - Sommario [ pdf - 374.73 KB]

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Editoriale

Non è facile capire quale sarà il futuro delle nostre istituzioni musicali. Progetti, idee, ma ancora nulla di ufficiale da parte di chi coordina e governa. Musica+ ha guardato oltre. Dopo aver intervistato alcuni responsabili di organismi e istituzioni nazionali (il Presidente della Conferenza dei Direttori dei Conservatori, il Direttore della Scuola di Fiesole, il Presidente dell’Associazione dei Critici Musicali) è andata nel cuore politico dell’Europa e ha intessuto un fitto dialogo con il responsabile dell’Associazione che rappresenta ufficialmente le istituzioni musicali di alta formazione in ambito comunitario. A che punto è il processo di integrazione tra le istituzioni dei diversi paesi? Stiamo veramente creando una comunità ‘aperta’ nell’ambito dell’alta formazione? Quanto è reale ed estesa una rete europea che permetta scambio e confronto sui temi legati al nostro ambito? E d’altra parte, ormai, come pensare ad un’identità se non in un contesto europeo? Jeremy Cox, direttore generale della “Association Européenne des Conservatoires, Académies de Musique et Musikhochschulen” (AEC), ha risposto generosamente ai nostri interrogativi, illustrando e analizzando le politiche europee realizzate attraverso il programma Erasmus e le sfide che atten- dono il nuovo Erasmus+.
Ci sono poi le sfide che il musicista in attività vive tutti i giorni. La nostra inchiesta sulle nuove modalità di fruizione della musica dal vivo, iniziata nel numero precedente, continua con un ampio articolo di ricognizione storica sul rito del ‘concerto’, analizzando alla radice il significato profondo dell’ascolto musicale e mettendo in campo l’attuale massiccio consumo di musica in internet. “Musica dal vivo o dal morto”? Un interrogativo che sottende anche una sferzante autocritica, ma che vuole soprattutto porre in campo idee nuove. E sono proprio le idee le grandi protagoniste delle interviste a
musicisti e direttori artistici innovativi che completano la nostra inchiesta in questo numero. Come inventare formule nuove per dare vitalità alla musica dal vivo? E come ripensare la figura dell’esecutore alla luce della crisi?
Le idee prima di tutto. E le idee nelle nostre pagine non mancano di certo. Quelle dei compositori contemporanei, che provenienti da diversi paesi del mondo si incontrano e si interrogano sulla creatività oggi. Quelle dei Maestri che calcano le tavole dei palcoscenici più importanti del mondo e che rivendicano gli spazi per una qualità dell’insegnamento che non si perda negli adempimenti burocratici. Quelle degli ingegneri che si innamorano della Musica e ne fanno sorprendentemente la loro attività principale. Quelle dei rappresentanti delle istituzioni musicali europee che regolarmente si danno convegno in un angolo d’Europa e costruiscono un pezzo alla volta la rete che permette a insegnanti e studenti di studiare e fare musica viaggiando dai mari del Nord al bacino mediterraneo.
Infine la Storia. Una storia toccante. I tempi di crisi in passato corrispondevano spesso a realtà di guerra, tragiche e discriminatorie. Il ritrovamento negli archivi statali dei documenti sul censimento del 1938 dei docenti di razza ebraica nei Conservatori è un flashback potentissimo in cui emozione, indignazione, commozione si succedono e si sovrappongono. Come è stato possibile tutto questo? Quanti destini tragicamente interrotti con la morte, e a quanti promettenti musicisti fu impedito di studiare e di lavorare? Una straordinaria ricognizione, a margine del lavoro di ricerca di una musicologa intraprendente, che vuole essere una proposta di Musica+ per il “giorno della memoria” dei musicisti. Per non dimenticare.


Carla Di Lena