Rivista Musica+ n. 40 anno 2015

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Musica dal vivo e musica in onda
40
2015
Allegati
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Editoriale

Musica+ compie un anno. Il progetto di una rivista che dia voce alle istituzioni di Alta Formazione e che esprima i tanti aspetti della vita di un musicista è seguito con crescente interesse. E i temi sono molti, a conferma della vitalità del nostro mondo.

In questo numero l’inchiesta sui mutamenti della fruizione della musica dal vivo prosegue e mette in campo nuovi argomenti. Fare musica nelle case, nei musei, in ambienti inusuali, proponendo itinerari come in una mostra. Le idee sono tante e sperimentate, all’estero come da noi. C’è poi la musica nell’etere, in forme sempre più diversificate e facilmente accessibili. Come è cambiato l’ascolto dei programmi radiofonici? Quanta musica colta troviamo nei palinsesti televisivi? Quanto è utilizzato il servizio on demand dei programmi?

I concerti di grandi orchestre sempre più spesso vengono trasmessi dal vivo in televisione o in rete. E c’è anche chi, com i Berliner Philarmoniker, in forza di una tradizion e di un prestigio ai massimi livelli, mette in diretta streaming e in archivio tutta la stagione ad altissima qualità audio- video. Un accesso sempre più possibile per un pubblico che spesso dimostra di voler imparare la musica da capo.

Musica+ come sempre guarda ai grandi Maestri e pubblica un’intervista postuma ad Aldo Ciccolini. Il rapporto difficile con la sua città d’origine, gli anni di formazione, la sua dedizione all’insegnamento. “Insegnare ad insegnarsi” era il suo intento. Un Maestro più defilato e appartato, Francesco d’Avalos, anch’egli proveniente da quello straordinario serbatoio di cultura e contraddizioni che è la città di Napoli, viene ricordato in occasione del centenario dalla nascita. Un’occasione per conoscere meglio una personalità controcorrente.

I nostri riflettori sono poi sempre su giovani musicisti. Quelli che sperimentano un nuovo progetto di compagine orchestrale, quelli che insieme ai maestr riportano in vita antichi repertori non conosciuti, quelli che il giorno dopo aver concluso l’iter di studi accademico si mettono in gioco e svolgono, nell’ambito di Erasmus+, un tirocinio all’estero. Dai risultati di una statistica l’esperienza acquisita ha avuto sempre una ricaduta positiva, il più delle volte si sono impegnati in diverse mansioni, anche di tipo organizzativo-musicale, e talvolta restano nel paese che li aveva accolti. Quanto lavoro per musicisti dobbiamo cercare di creare nel nostro Paese per accoglierli nuovamente e non perdere il patrimonio di formazione speso?

Un mito televisivo dei nostri tempi, Piero Angela, racconta di esperienze didattiche pedanti e punitive sulle diverse generazioni della sua famiglia, con insegnanti inadeguati. Fare musica subito insieme agli altri per far innamorare della musica, questo fa la differenza. Un’esortazione identica a quella espressa, in chiusura della lunga intervista, dal neoeletto Presidente dell’Accademia di Santa Cecilia, Michele dall’Ongaro. Professionisti e non professionisti della musica, tutti uniti nel chiedere più risorse per fare musica. Musica+ non può che fare suo l’appello.

Carla Di Lena