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Carlo Grante è uno dei pianisti italiani oggi più in vista, interprete autorevole non solo del grande repertorio, ma anche di opere di autori meno frequentati, ai quali dedica una ricerca attenta e rigorosa, spesso preferendo l’immersione nell’impresa di esecuzioni e registrazioni integrali piuttosto che la sporadica apparizione nei programmi dei suoi concerti. La sua vasta discografia, che conta attualmente più di trenta titoli, spazia così da autori settecenteschi come Domenico Scarlatti, Giovanni Benedetto Platti e Muzio Clementi, a classici della statura di Liszt e Chopin, fino a protagonisti del Novecento come Busoni e Prokof’ev e ad autori come Leopold Godowski (1870-1938), pianista polacco naturalizzato statunitense di cui Grante guida la riscoperta con l’incisione, tuttora in corso, di tutta l’opera per pianoforte. Fra le “scoperte” di Carlo Grante, inoltre, bisogna ricordare il compositore di origine parsi Kaikhosru Sorabji (1892-1988), al quale si deve una pionieristica fusione di elementi orientali e occidentali nella scrittura della musica per pianoforte. Con questo ampio bagaglio di interessi e di esperienze, Grante ha percorso un cammino che lo ha portato anche vicino alle espressioni della musica contemporanea, tanto che numerosi compositori hanno scritto per lui brani che sottolineano non solo il virtuosismo dell’interprete, ma soprattutto la chiarezza nel modo di esporre i materiali musicali e l’ampia tavolozza di colori e timbri espressivi di cui dispone.