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Musica+ La nuova rivista del Casella

Rivista Musica+ n. 59-60-61 anno 2024

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Conservatorio Casella - L'INIZIO DI UNA NUOVA ERA
59-60-61
2024
Allegati

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Editoriale

Nel segno della continuità. Musica+, la prestigiosa rivista nata nelle stanze del Conservatorio dell’Aquila e dedicata al mondo dell’arte dei suoni e alle sue infinite declinazioni oltre che alle relazioni e commistioni che ne delineano i profili più variegati, che ha avuto come direttori le firme illustri di Pietro Acquafredda e Carla Di Lena, dopo un lungo periodo di pausa riprende sotto la mia guida le sue pubblicazioni. Una bella e importante eredità che andava raccolta con entusiasmo. Con le idee chiare e con la consapevolezza del valore del ‘lascito’. Quindi provando a conservare i segni di una identità marcatamente segnata nella memoria dei numerosi lettori della pubblicazione e preservando l’ispirazione di base e le buone scelte di impostazione e contenuti.
Con la Direzione e con il Comitato di redazione la decisione è stata unanime: ripartire nel segno della continuità, della ‘tradizione’, verrebbe da dire. In un mondo dove tutto deve cambiare, il più velocemente possibile e il più tecnologicamente possibile, l’idea di mantenere l’impianto generale di una rivista – diciamolo – ben pensata fin dagli albori e ben rimodulata un decennio fa, e di ripartire dalla ‘carta’1 nella sua stessa veste
grafica è così sembrata la scelta più ardita e più intraprendente tra quelle possibili. La rivista, nel tempo, cambierà. Inevitabilmente. Le idee in campo ci sono già, e sono anche ambiziose. Ma le trasformazioni – almeno nelle intenzioni e negli auspici saranno graduali, senza strappi, il più possibile naturali. Affinché le ‘buone prassi’ restino.
Nessun dubbio quindi, sulle direzioni di viaggio. Più complesso è stato invece selezionare i contributi da inserire tra le decine e decine di proposte pervenute all’indomani della call, stabilire cosa avrebbe avuto spazio in questo numero e quali interventi dovranno invece aspettare le prossime uscite. E se ricevere tante proposte ci è sembrato un ottimo segno, testimonianza che di/sulla musica e sui territori limitrofi e dialoganti c’è sempre molto di nuovo (anche di urgente) da dire oltre che ‘sintomo’ del desiderio e della volontà di farlo, di prendere la parola sulla musica, non possiamo tacere di quanto dal 2019 ad oggi è successo, di come il mondo – anche musicale – si è trasformato per le note vicende pandemiche che innegabilmente rappresentano uno spartiacque tra il prima e il dopo, e di come stia quotidianamente repentinamente mutando anche per i nuovi scenari che si vanno espandendo in virtù dell’IA e delle sue applicazioni, o al livello economico con le straordinarie opportunità dei fondi del PNRR, su quello organizzativo-istituzionale delle novità per il mondo Afam legate alla ricerca artistica e ai dottorati, al nuovo sistema di reclutamento, alla formazione dei docenti della filiera musicale. Quello che vede la luce alla fine del 2024 non poteva quindi che essere un numero più ‘corposo’ del solito, un numero triplo, come fu del resto l’ultimo, dato alle stampe nel 2019. Consapevoli che è solo un (nuovo) inizio.
Il numero si apre con un articolo a firma del direttore del Conservatorio dell’Aquila, Claudio Di Massimantonio, sulle principali iniziative in campo al «Casella», anche grazie al finanziamento record che la massima istituzione musicale aquilana ha ottenuto attingendo ai fondi PNRR: oltre quattro milioni e mezzo di euro per progetti legati all’internazionalizzazione. Segnaliamo poi alcuni (solo alcuni per ragioni di spazio) altri contributi:

  • L’intervista al giovane compositore Fabio Massimo Capogrosso che ci racconta della sua straordinaria parabola di successi nella scrittura per il cinema
  • L’indagine di Elena D’Alò sulla relazione tra il suono e lo spazio, la composizione e le architetture, e dalle ricerche acustico-matematiche dei greci, risalendo nella storia fino all’epoca contemporanea
  • Il report di Claudia Simonetti sul cartellone IMLab, ciclo di seminari interdipartimentali sul tema dell’improvvisazione, di cui approfondisce in particolare le esperienze condotte in ambito didattico e compositivo
  • Il quadro epistemologico dell’embodied music cognition nella ricerca educativa, focus del testo di Sandra Fortuna
  • L’intervista al sindaco dell’Aquila a cura di Sebastiano Santucci, nel bel mezzo dei preparativi per le manifestazioni in cantiere per il 2026, anno in cui L’Aquila sarà Capitale della Cultura italiana
  • Ai dottorati di ricerca finalmente in partenza nelle istituzioni AFAM italiane è dedicato il contributo di Antonio Caroccia mentre dall’ESMUC di Barcellona, Gianni Ginesi offre alcuni interessanti spunti di riflessione sull’argomento che arrivano dall’esperienza spagnola
  • Di elaborazione percettiva, memoria, processi di apprendimento, creatività, emozioni, flow, parla invece Giuseppe Curcio, inaugurando una rubrica dedicata specificatamente alle neuroscienze e alla musica
  • Musica che, afferma il musicoterapeuta Filippo Giordano, ha diversi aspetti in comune con il dolore. Due fenomeni complessi e in gran parte soggettivi che condividono una medesima modalità di approccio, di lettura e di interpretazione. In che modo allora le potenzialità del fenomeno acustico e delle organizzazioni sonore possono essere terapeutiche in generale e nello specifico per il dolore?
  • Sulle prassi esecutive interviene Giovanna Barbati che cura lo spazio della musica antica, in questo numero a quattro mani con Guido Olivieri
  • Sound thinkin’ e Sonic collision: suonare con l’intelligenza co-creativa si può? Due progetti realizzati al Casella sotto la guida di Francesco Diodati che con Stefano Calderano ci racconta com’è andata
  • L’inclusione e la personalizzazione nel mondo dell’alta formazione: interessantissima e puntuale la disamina dello stato dell’arte firmata da Piera Bagnus, che tratta anche la questione della formazione del tutor accademico, mentre Vincenzo Zenobio ci racconta due storie musicali di interpreti sordi
  • Elena Bellantoni approfondisce infine il rapporto tra musica e gesti espressivi nelle arti visive e nelle performance artistiche